L'assurda strage di anatre sul lungomare di Santo Spirito
La denuncia sdegnata dei cittadini: adesso vengano individuati i colpevoli e paghino
- 25 agosto 2020
- Altro
- Antonella Chiara Leccese
Chiunque, negli ultimi anni, si sia ritrovato a passeggiare sul lungomare di Santo Spirito, non avrà certamente potuto fare a meno di notare un curioso, piccolo miracolo della natura. Un gruppo di anatre, infatti, aveva scelto la spiaggia locale come propria dimora, e dilettava con la sua presenza la vita di residenti e visitatori, accompagnando spesso con allegri starnazzi le risate divertite e soprese dei bambini. Non stupisca l’uso del passato: questa mattina, infatti, i cittadini di Santo Spirito, di tre di quelle papere, non hanno trovato che le carcasse. La denuncia è apparsa sul gruppo Facebook “Quelli che amano Santo Spirito”, insieme allo sdegno e alla voglia di ottenere giustizia per quello che viene percepito come un gesto insensato e crudele. Nella speranza che chi si è macchiato dello scempio non resti impunito. I cittadini, infatti, menzionano l’articolo 544 bis del codice penale, pensato proprio per tutelare gli animali e scoraggiare quanti, evidentemente privi di cervello e sensibilità, si divertono a passare il tempo in attività degne della propria bassezza morale. “Chiunque”, recita il suddetto articolo, “per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni”. E sembra evidente a tutti che di crudeltà si sia trattato, visto che non pare ci fosse necessità alcuna di uccidere le anatre, né i volatili hanno mai provocato danni o fastidi tali da far sentire qualche viscido individuo legittimato ad attuare un gesto così efferato. Si aspetta l’intervento delle autorità, che potranno verificare se, nelle immediate vicinanze del luogo dello scempio, siano installate delle telecamere di sorveglianza che possano aiutare a chiarire la dinamica dei fatti e ad incastrare i colpevoli, per assicurarli alla giustizia. Non è ancora chiaro, infatti, come gli animali siano morti, anche se le evidenze suggeriscono che si sia trattato di avvelenamento. Aspettando e sperando che la giustizia faccia il suo corso, non resta che unirsi alla denuncia dei cittadini di Santo Spirito, perché casi come questi, in cui l’unica vera bestia è l’uomo, non passino sotto silenzio.