La poesia è la voce dei poeti
Un archivio mondiale delle voci dei poeti del passato e del presente
- 24 dicembre 2018
- Cultura
- Michela Zanarella
“Dobbiamo preservare la voce, tornare alla purezza del suono, togliere il fruscio della carta dalle parole, risvegliare i suoni primordiali del vento, restituire alla poesia la potenza della voce”.
Così Giovanna Iorio, autrice e performer residente a Londra, riparte dalla voce, dalla tradizione orale della poesia, come fu alla sua origine.
Poetry Sound Library nasce dall’originale idea della scrittrice in collaborazione con Alan Bates e si presenta come progetto internazionale senza fini di lucro, una sorta di archivio mondiale delle voci dei poeti di ieri, di oggi e del domani.
Si accede al sito ed appare un planisfero in cui in base alla città di provenienza ciascun autore è contraddistinto da una bandierina colorata. Un elenco rigorosamente in ordine alfabetico indica gli autori sparsi nel cosmo: dai poeti viventi contemporanei, noti e meno noti, ai poeti famosi che non ci sono più.
Da Alfonso Gatto ad Anna Achmatova, da Alda Merini a Milo De Angelis, tante e varie le voci che si susseguono nella loro unicità. Cliccando sul nome dell’autore è possibile leggerne la biografia e ascoltarne la voce, mentre recita versi in lingua madre.
Sono quasi 380 le voci fin ora raccolte grazie anche all’aiuto e all’impegno di alcuni sostenitori del progetto nominati ‘Ambasciatori della voce’: Anna Maria Curci si occupa della poesia dialettale, Michael Rothenberg propone voci per gli Stati Uniti, Caterina Davinio sia per l’Italia che per l’estero, Cinzia Marulli sia per l’Italia che per il Sud America, Lorenzo Spurio per le Marche, Tzemin Ition Tsai per la Cina e così tanti altri, inclusa la sottoscritta, indicati nell’apposita sezione del sito.
Un progetto sonoro virtuale di grande valore che ha l’ambizione di dare nuova linfa alla poesia. Una poesia senza confini e senza tempo che si evolve e si fa realtà digitale collettiva, intima e umana.