Passione e Memoria. Inaugurato al 'Paolo Borsellino' il giardinetto in ricordo di Ciccio Marrone

Passione e Memoria. Inaugurato al "Paolo Borsellino" il giardinetto in ricordo di Ciccio Marrone

Un'altra traccia dal mondo dello Sport per ricordare per sempre la Voce Neroverde

  • 03 gennaio 2022
  • Cultura
  • Giuseppe Urbano

Un carrubo, un tappeto verde contenente sassolini bianchissimi e una pietra con queste parole incise: “Che la tua Passione possa ispirare per sempre gli sportivi bitontini. In ricordo di Ciccio Marrone”.

È stata inaugurata questo pomeriggio, presso il Centro Polifunzionale “Paolo Borsellino” e alla presenza contingentata di istituzioni politiche, associazioni sportive, amici e parenti, l’aiuola dedicata al Gigante Buono dello Sport bitontino che ci ha lasciato – solo fisicamente – quasi nove mesi fa, giovane vittima del Covid.

Un lasso di tempo ed un vuoto enormi e ristretti allo stesso tempo, che questo ennesimo “angolo di memoria” per Ciccio voluto in città contribuirà a rendere semplicemente sine die… Sì, perché sembra ieri quando la Voce Neroverde, di Calcio e Futsal locali, esaltava e si esaltava con infinita Passione ed esemplare abnegazione; perché la sensazione forte di chi lo ha conosciuto e amato a fondo è quella, misteriosa e totalizzante, di coloro che percepiscono “la” presenza ancora lì, accanto a sé. Con la sua stazza imponente, con una bontà d’animo ancor più maestosa della sua inconfondibile fisicità e, se possibile, con una partecipazione spirituale, oggi e sempre, più vitalmente travolgente che mai.
A due passi dall’ingresso al Tensostatico bitontino dove, al pari della tribuna stampa del “Città degli Ulivi”, ha donato il suo meglio da sportivo e amante incurabile delle Emozioni, Ciccio potrà così simbolicamente continuare a tifare, sostenere e cantare le gesta dei suoi idoli e amici, atleti, dirigenti, aficionados come lui, che al di là del sesso o dell’età dei protagonisti in campo (ricordiamo che Ciccio, oltre a meritarsi l’appellativo di Voce Neroverde grazie ai suoi inimitabili racconti sciorinati per Bitonto Calcio, Bitonto C5 Femminile e Futsal Bitonto, è stato una delle colonne portanti e fondanti del Settore Giovanile di quest’ultimo sodalizio, ndr).

Quanto realizzato al “Paolo Borsellino” è nato da una bellissima iniziativa avviata spontaneamente mesi fa proprio in seno al Futsal Bitonto, rappresentato oggi pomeriggio da molti suoi tesserati, fra dirigenza, tecnici e atleti di prima squadra e U19, e accolta/incoraggiata immediatamente dai cugini sportivi del Bitonto C5 Femminile del patron Silvano Intini – legatissimo a Ciccio – nonché da tutta una serie di gruppi WhatsApp di parenti, amici e conoscenti, che con lo sfortunato ventinovenne bitontino hanno condiviso a vario titolo dei bei momenti di vita, sui quali la “catena solidale” è proseguita a velocità vertiginose.
Risultato? Grazie ai fondi raccolti in men che non si dica dal FantAstori, da Gli Amici di Intralot, da La Grande Bellezza, oltre che da tante altre persone comuni coinvolte nell’iniziativa, all’enorme supporto materiale, organizzativo e burocratico del Futsal Bitonto ed all’imprescindibile benestare dell’Amministrazione cittadina (sono intervenuti il Vicesindaco Mangini e, “a distanza” con un messaggio accorato, l’Assessore Nacci, oltre ad essere presenti il Presidente del Consiglio Comunale Labianca, l’Assessore Bonasia e i Consiglieri Caldara-Daucelli-Visotti) si è potuto realizzare questo grazioso e fortemente simbolico angolo verde dedicato a Ciccio Marrone. Oggi un po’ al buio, causa bizze del sistema di illuminazione artificiale in loco, ma ci ha pensato l’Amore di e per Ciccio ad irradiare i cuori di tutti i presenti, nessun problema…

Il piccolo carrubo da poco piantumato e benedetto dal giovane, gentilissimo neo-parroco di Sant’Egidio, Don Pierpaolo Fortunato, diverrà negli anni un gran bell’albero sempreverde dal fusto robusto, vigoroso. Longevo e imponente, appunto. I sassolini disposti in cerchio, classica raffigurazione geometrica del tempo ciclico, infinito e universale, ricorderanno la solidità, la stabilità, la “forza attrattiva” verso la terra su cui poggiano i nostri piedi, ma anche verso la nostra interiorità. E poi riecheggeranno per sempre quelle parole, pensate e volute da fratelli non di sangue di Ciccio dei quali non è assolutamente utile menzionare nomi, poiché ciò che conta davvero è altrove, ma ancora qui: la sua sconfinata bontà, un’assenza/presenza impossibile da ignorare, che continua ad illuminarci intensamente, ad indicarci la via, come ricordato a tutti i presenti anche da suo padre.


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