Premio per il Miglior Documentario al film “Biopatriarchi” del bitontino Lorenzo Scaraggi

Premio per il Miglior Documentario al film “Biopatriarchi” del bitontino Lorenzo Scaraggi

La premiazione al Salento International Film Festival di Tricase

  • 26 settembre 2024
  • Cultura
  • Michele Cotugno

Il film “Biopatriarchi”, del regista bitontino Lorenzo Scaraggi, ha vinto il premio come Miglior Documentario al Salento International Film Festival, kermesse cinematografica tenutasi a Tricase dal 10 al 15 settembre.

Un premio assegnato «per il suo importante messaggio sulla biodiversità agricola». Ambientato in Puglia, il film è un viaggio cinematografico per conoscere da vicino le storie di chi dedica la propria vita alla tutela di antiche varietà di piante e colture. Un viaggio nell’agricoltura più preziosa, più antica, più fragile eppure più importante, alla scoperta dei cosiddetti “biopatriarchi” che danno il nome all’opera: donne e uomini, contadine e contadini, scienziati che custodiscono e propagano rare e antiche varietà vegetali autoctone per contrastare l’omologazione delle colture, preservando la biodiversità territoriale, patrimonio inestimabile per le future generazioni. Donne e uomini che rappresentano un vero e proprio patrimonio vivente. Si esplora, quindi, il lavoro di questi ultimi custodi, mostrando come le loro pratiche possano offrire soluzioni sostenibili ai problemi ecologici e alimentari globali.

Finanziato dalla Regione Puglia e dal Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti dell’Università di Bari, Biopatriarchi è prodotto da Omero su Marte, agenzia che ha prodotto anche il precedente lavoro di Scaraggi “Approdi”, che in questi giorni ha dato il via al tour dei festival autunnali.

«Un viaggio di scoperta e di conoscenza diventato documentario grazie a Luigi Trotta e Annamaria Cilardi della Regione Puglia e a Pietro Santamaria, dell’Università degli Studi di Bari, fondatore di BiodiverSO – Biodiversità delle Specie Orticole della Puglia, che hanno fortemente creduto in questo progetto» sottolinea il regista, che conclude con un laconico «Siamo felici, tutti. Avanti tutta, sempre!».


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