Palazzo Gentile ospita “Beyond the Transition”, a cura del collettivo Anestetico Urbano

Palazzo Gentile ospita “Beyond the Transition”, a cura del collettivo Anestetico Urbano

La mostra, a ingresso libero, è visitabile presso il palazzo comunale dal 21 al 24 luglio

  • 23 luglio 2020
  • Eventi
  • Antonella Chiara Leccese

Mettere in luce i moti più intimi di animi lacerati, dare voce a silenzi che nascondono affamate richieste di libertà, impedire che si volga lo sguardo altrove. Questi gli auspici della mostra urbana “Beyond the Transition”, ideata e realizzata dal collettivo Anestetico Urbano e visitabile presso il Comune di Bitonto, fino al 24 luglio e in maniera del tutto gratuita, tutti i giorni dalle 10 alle 12 e il giovedì dalle 15.30 alle 17.30. Si tratta di un’esposizione eterogenea, composta da foto d’epoca, disegni e riproduzioni digitali, volta a illustrare, con l’immediatezza dell’arte, tematiche estremamente delicate: identità di genere, orientamento sessuale, transessualità, identità non binarie. Realtà su cui, nonostante gli sforzi compiuti, grava ancora il peso dei pregiudizi, spesso generati da ignoranza, ma che possono e devono essere estirpati con la cultura. Con le carezze dell’arte, che consentono a una comunità ancora nell’ombra di venire alla luce, di godere della libertà di fiorire. Ogni opera della mostra, inoltre, è affiancata da un QR code, che consente l’accesso a contenuti aggiuntivi legati all’esposizione, e a una mappa interattiva illustrante la rete di associazioni, esercenti e privati che sostiene il progetto, e che ha il suo fulcro nel centro e nella provincia di Bari. Già prima del 21 luglio, parte della mostra era stata proposta al pubblico. A partire, infatti, dal 27 giugno e fino al 17 luglio (data del Bari Pride), associazioni, esercenti e privati di Bari e provincia hanno avuto la possibilità di ospitare alcune delle opere del ciclo. Ciclo ora ospitato, per la prima volta nella sua interezza, proprio da Palazzo Gentile a Bitonto, e che verrà spostato, dal 27 al 31 luglio, a Giovinazzo. Così, con tonalità sfavillanti e luminose che si alternato ad altre più cupe e malinconiche, la comunità transgender si presenta nei luoghi della vita cittadina, sfila sotto gli occhi di tutti, e si riappropria di un diritto che è suo fin dalla nascita: quello di esprimersi, di proclamare la propria esistenza in modo forte e chiaro, senza paura. Una bella iniziativa, che ci riguarda tutti, e che ci insegna che il linguaggio umano ha i colori mutevoli e palpitanti della libertà.


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