Aretha Franklin, diamante allo stato grezzo

Aretha Franklin, diamante allo stato grezzo

Radio00 vuole ricordare Aretha Franklin raccontandovi un po’ della sua storia.

  • 17 agosto 2018
  • Musica
  • La Redazione

I suoi inizi furono segnati da un’infanzia e un’adolescenza che la incupirono precocemente, ritardando lo sbocciare della sua carriera.

La madre Barbara abbandonò lei e i fratelli quando Aretha aveva solo 6 anni e ad unire la famiglia rimase la musica. Lei più di tutti, cantando e suonando il pianoforte, emozionava i fedeli accorsi in massa alle prediche del padre, il famoso Reverendo C. L. Franklin.

Intensa ma ancora priva di una sua personalità la ragazza fu in balia della vita e della sua stessa voce: a 16 anni era già madre di due bambini e a 19 sposò Ted White, marito violento che fu anche suo manager alla Columbia. Tante potenzialità sprecate nei primi cinque dischi, troppo pop per la sua enorme capacità espressiva che risultava come costretta, imitativa.

Fu il passaggio alla Atlantic nel 1967 a regalare la vera Aretha Franlin al mondo, grazie all’intuito del suo pigmalione, il discografico Jerry Wexler. Lui le fece due grandi doni: la tranquillizzò e la liberò.

Capiva dove lasciarla esprimere, riconobbe il diamante allo stato grezzo e l’aiutò a risplendere, fino a brillare di luce propria: una luce finalmente Soul. In Alabama, negli stessi Muscle Shoals Studios dove Otis Redding (di cui lei riprese ‘Respect’) aveva inciso alcuni fra i suoi capolavori, nacquero i primi brani della rinascita, poi inclusi nell’album ‘I Never Loved A man (The Way I Love You) ’. A quel punto divenne lei il modello da imitare. 

Wexler aveva capito come nella voce della sua “creatura” erano sempre nascoste le amarezze precoci della vita, le paure e anche le gioie che esplodevano senza calcolo né preavviso: un’anima che doveva uscire con sfrenata potenza, dalle note più basse alle ottave inaspettate.

“Quando giunsi all’Atlantic mi fecero sedere al pianoforte e i successi cominciarono ad arrivare.” (A.F.)

Il triennio 1967-‘70 fu un periodo dorato, non solo per la valanga di premi e riconoscimenti internazionali ma per quella magia per cui la sua grinta e la rabbia pubblica e privata – dal proprio divorzio alla lotta per i diritti civili – erano capaci in un attimo di scivolare nell’amarezza o nella dolcezza più sincere… Negli anni successivi invece la sua carriera non fu mai lineare eppure la regina ha sempre regnato incontrastata.

Lo dicevamo poche righe sopra, “a quel punto divenne lei il modello da imitare”.

E così è rimasto ancora oggi, dopo oltre mezzo secolo erimarra’ cosi’ ancora per tanto, tanto tempo.


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