H/B ovvero il rapper bitontino Adriano Barone e la sua fiaba artistica

H/B ovvero il rapper bitontino Adriano Barone e la sua fiaba artistica

Ha sempre amato e fatto musica, ma ha preferito tenere questo travolgente amore dentro di sé. Fino a lunedi scorso...

  • 28 maggio 2024
  • Musica
  • Giuseppe Urbano

Allo scoccare della mezzanotte che ha segnato il passaggio dal giorno 23 maggio 2024 a venerdì 24, la vita artistica – e non solo – di un bitontino noto all’anagrafe con il nome di Adriano Barone potrebbe aver subito la più dolce delle metamorfosi.

Proprio come negli onirici racconti fiabeschi, e una strabiliante storia a lieto fine è ciò che anche noi tutti gli auguriamo, a partire dalla sliding door della sua recente notte magica…

H/B (da pronunciare “eich-bi” all’inglese, ci tiene lo stesso protagonista a sottolineare) ha sempre amato e fatto musica, ma allo stesso tempo ha preferito tenere questo travolgente amore dentro di sé, nello scrigno più intimo della sua anima fino a quando, lunedì scorso alle ore 14:00, non ha deciso di pubblicare questo emozionante, onnicomprensivo post su Instagram:

“Ti ho tenuta dentro per anni.

Ti ho tenuta nascosta da chiunque per quanto per me cara e preziosa.

Perché per me non sei mai stata una moda, non sei mai stata soltanto un’altra via per cercare l’attenzione degli occhi altrui.

Ti ho sentita dentro in ogni istante, c’eri e ci sei sempre, ovunque, dentro di me.

Nessuno mai mi ha mai capito quanto te, nessuno mai è stato cosi costante quanto te, con te non mi sono mai sentito solo.

Custodirti lì e proteggerti dalla superficialità degli altri per me è stata legge per tutto questo tempo.

Sei l’unica che mi ha fatto sentire vivo in ogni istante, sei l’unica che ha fatto prendere forma i pensieri più segreti, che non riuscivo ad esprimere semplicemente parlandone a qualcuno che non mi avrebbe capito, mai quanto te.

Quante notti passate a scrivere in questi 14 anni; dai primi versi, quante parole, quante cose da dire.

Ma quelle parole, quelle melodie ricercate, quell’arte, non potevano più rimanere nascoste nella mia testa. Sei diventata ossessione, pensiero fisso ed ora è giusto che venga fatto, che tutto questo prenda vita.

Mia cara musica, è arrivato il momento che abbiamo sempre sognato.

Non cerco consensi, lo faccio per me e per chi si rivedrà nei miei testi.

La musica unisce, ci permette di poter abbracciare le emozioni ed io condividerò le mie, che questo viaggio abbia inizio”.

 

Una dichiarazione d’amore che chiunque vorrebbe sentirsi dedicare almeno una volta nella vita e per la liaison Adriano-Musica quel giorno è finalmente arrivato. Eppure il beat e il testo erano stati pensati, anzi elaborati, già quattro anni fa dal suo inquieto autore…

Il primo pezzo ufficiale pubblicato da H/B, con tanto di copertina e video “esplicativi”, si intitola NON È COSÌ (scusate il ritardo dell’informazione, ma le sfumature romantiche della vicenda hanno per un attimo preso il sopravvento, ndr); questo lavoro ha previsto anche la collaborazione dell’importante videomaker Domenico Lamanna e, soprattutto, ha visto la luce in un sol colpo su Spotify e YouTube.

Il brano hip hop “con vibes latine” racconta, in estrema sintesi, di una relazione passionale con risvolti anche ossessivi-possessivi in cui si alternano continuamente up and down, momenti in cui questa coppia sta bene e altri caratterizzati da litigi e incomprensioni, fino a sfociare in un feeling quasi “tossico”. Nel testo emerge come il legame amoroso non sia tutto in una storia sentimentale, che c’è bisogno di equilibrio e se questo viene rotto di frequente si rischia di “soffocare”: Dimmi se questa è l’ultima volta che partiamo / E parliamo delle stesse cose sulle stesse cose / Non ce la faccio più / Non bastano le rose / Non bastano i ti amo, non bastano i messaggi / Spegni l’abat-jour / Che lo facciamo sotto le lenzuola / Come se ci coprissero da tutta questa storia / Che ci rende nervosi, che ci rende peggiori / Ma senza sto peggio come la droga a quei ragazzi fuori / Non fare finta che non mi capisci / Non farla pesare te ne assumi i rischi / Che poi se fai cosi di cosa ti lamenti / Chiunque scapperebbe da dove si sta stretti / Silenzio mentre guido / Tu che guardi a destra / Ci consoliamo come se / Non fosse nostra questa guerra.

Questo uno dei passaggi-chiave del pezzo.

Ma chi è Adriano Barone? Quali sentieri esistenziali hanno portato questo ventiseienne bitontino purosangue alla decisione di entrare a piè pari nel mondo della musica mainstream?

“Come da buon capricorno son sempre stato un tipo molto introverso e riservato. La mia vita sin da piccolo è stata sempre improntata sulla musica e sul calcio. Son cresciuto nell’Olimpia Bitonto, per poi passare al Bari e ho avuto come esperienza anche un anno nell’U.S. Bitonto in Eccellenza. Ho sempre avuto questa passione per la scrittura, che ho mantenuto parallelamente alla vita di tutti i giorni e non l’ho mai abbandonata. Essa mi ha permesso di dare sfogo ai miei pensieri, sentivo che la musica potesse essere la mia migliore amica, unica capace di capirmi e di colmare i vuoti; direi che è stata la mia psicologa, il mio diario segreto. Proprio per questo motivo i miei testi sono molto intimi, ho vissuto esperienze personali molto forti, sia sentimentali che familiari e la musica ti permette di avere una valvola di sfogo, come se parlassi a te stesso. È una sensazione difficile da spiegare, ma io davanti ai problemi ho trovato più conforto nello scrivere che nel parlarne a qualcuno. Mi sono avvicinato al rap da piccolissimo, mi è rimasto impresso nell’anima il momento in cui ho conosciuto questa cultura grazie a mio fratello, avevo circa 5 anni ed era uscito da poco il film di Eminem ‘8Mile’: direi che è stato un amore a prima vista. Mi son sentito sin da subito parte del mondo rap / hip hop perché esso ha un linguaggio familiare, diretto e anche chi era dall’altra parte del globo parlava di problemi che potevi vivere scendendo sotto casa. Ho lavorato molto su me stesso in questi ultimi anni, ho preso consapevolezza di quello che davvero sono e ho deciso di rendere pubblica questa mia passione. Anche se ho 26 anni penso sia il momento giusto per coronare il mio percorso personale e artistico, dando il benvenuto a questo nuovo viaggio che ho iniziato anni fa, ma che solo ora sento pronto per essere condiviso con un pubblico”.

Infine, un appello-speranza lanciato a tutti noi da Adriano: “Mi piacerebbe che la mia città mi supportasse, Bitonto è piena di pregiudizi ed è nostro dovere mostrare anche il lato bello di questa città. Qui ci sono molti artisti, in ogni campo, soprattutto in quello musicale ed insieme, con il nostro lavoro, potremmo davvero dar valore a una città vista troppe volte con occhi negativi”.

Lui il suo ha iniziato a farlo, ora tocca a noi…


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