In uscita il singolo “Queen of the hill” in occasione del Palio del Viccio
Matteo Palermo racconta una tradizione secolare attraverso le corde rock della sua chitarra omaggiando la sua città
- 24 febbraio 2020
- Musica
- Redazione
A pochi giorni dalla storica tradizione locale del “Palio del Viccio”, la gara equestre che si svolge a Palo del Colle, in provincia di Bari, ogni anno nella giornata del martedì grasso, è uscito il nuovo singolo, “Queen of the hill”, del cantautore pugliese Matteo Palermo. A trasformare la musica in immagini un videoclip scritto e diretto da Piergiorgio Meola, Francesco Valentino e lo stesso Palermo, con riprese e montaggio a cura di Giuseppe Chirico.
Si tratta di un brano dedicato alla città nella quale l’ex chitarrista degli ZED è cresciuto: Palo del Colle. Ispirato dalla secolare corsa di fantini che sin da bambino lo ha sempre affascinato, Matteo Palermo ha provato a creare un’allegoria della sua città attraverso i personaggi della tradizione storica, rievocati anche nel video del singolo, pubblicato in anteprima su Repubblica TV. La regina Bona Sforza rappresenta la bellezza, ossia la città, i cavalieri del palio tutti quei soggetti che concorrono alla bellezza ma che non sempre riescono a raggiungerla a causa del personalismo e di uno sguardo poco orientato ad andare oltre le proprie aspettative.
<< “Queen of the hill” non vuole essere solo una provocazione ma anche un messaggio di speranza. Se oltre quell’arco, monumento simbolo del Parco Auricarro di Palo del Colle, ci mettessimo più sentimento, più arte, più cultura, quella bellezza a cui aspiriamo potremmo ritrovarla e farla risplendere. Inoltre, provare ad immaginare che un ascoltatore, affezionandosi alla mia musica, possa interessarsi delle storie di cui parlo e di conseguenza delle tradizioni della mia città, mi rende felice e dimostra la potenza della musica nel trasmettere un messaggio simile>>. Così Matteo Palermo spiega il messaggio racchiuso nel suo nuovo singolo.
L’arrangiamento musicale è volutamente ambiguo: se da una parte ritorna l’assolo di chitarra con un sound di chitarra graffiante tipico degli anni ‘80 dall’altra si assiste ad una fusione moderna con i suoni della musica elettronica e dei synth il tutto miscelato ad un groove espressamente dance. L’esperimento musicale è proprio quello di avvicinare passato e presente in un mix di sound epico ed energico allo stesso tempo senza andare oltre i confini del rock. Ad accompagnare Palermo in questo singolo è la sua band composta da Vincenzo Bari (chitarra), Domenico Colangelo (basso), Stefano Ninni (batteria).
Matteo Palermo all’età di 15 anni inizia a dedicarsi allo studio della chitarra folk-elettrico con il maestro Nicola Lopez. Dopo un anno, parte la sua esperienza live in band locali e progetti giovanili. Negli anni si specializza in chitarra rock, blues fino ad arrivare di recente allo stile gipsy jazz del sempre eterno Django Reinhardt. Tra il 2007 e il 2012 è stato membro della band rock Z.E.D con la quale ha inciso un album in lingua inglese di
12 tracce “On my Way”. Un singolo “So Great” prodotto dalla Sud Sonic, un singolo in lingua italiana “Attimi”. Nel 2009, gli Z.E.D si aggiudicano il premio nazionale della musica Mimmo Bucci, con il brano “Emozioni” scritto da Matteo Palermo. Nel 2010 Matteo Palermo apre un concerto del grande Eric Martin, cantante della band americana MR Big. A luglio è ospite presso il LECCE ART FESTIVAL, in diretta su RAI UNO, con il brano “Attimi”. Nel 2011 apre il concerto di Uli John Roth, storico chitarrista degli SCORPIONS. Nello stesso anno il brano “80’s speed” scritto da Matteo Palermo, viene selezionato come sigla per una trasmissione motociclistica sul digitale terrestre. Nel 2012, sempre con la band Z.E.D, apre il concertone di capodanno a Bari di Elio e le storie tese. Abbandonato il progetto Z.E.D, si occupa di scrittura, arrangiamento e composizione. Il 22 settembre 2017 ha pubblicato il suo primo singolo da solista Land Star distribuito su tutti gli stores digitali mondiali. Il 20 agosto 2019 ha pubblicato il primo EP “A coffee with Nietzsche”.