Bitonto-Gladiator 2-2: 3' di recupero, al 93' i neroverdi vincono, al 94' pareggiano
- 13 novembre 2022
- Mario Sicolo
Una battaglia trafelata e appassionante, sopra un prato zuppo di pioggia, che ha tenuto col fiato sospeso i presenti sugli spalti grigi del Città degli Ulivi ben oltre il novantesimo. Conclusasi con salomonico verdetto, qualche ombra e tanti rimpianti.
Mister Valeriano Loseto presenta un Bitonto ardimentoso e tutto proteso in avanti con Petrarca fra i pali e le sue fide sentinelle Silletti, a tratti invalicabile, e Gomes. A centrocampo, bacchetta nel pugno di Clemente, affiancato da Ungredda e dall'inesauribile Mariani; il genio intermittente di Taurino a supporto di un magnanimo Palazzo e Figliolia.
Sossio Grimaldi schiera un Gladiator spavaldo con Orazzo centrale difensivo e uniquo pure in attacco; Mele, Pietrolungo e Corigliano a cucire trame, Messina e Tedesco a tradurle in occasioni propizie. Cinque minuti e primo corner: sponda e mezza girata di Orazzo, sul fondo. Al 12' angolo di Chiaradia e stacca Silletti: cuoio sopra la traversa. Sinistro velleitario di Taurino dai 20 metri, al quarto d'ora, una deviazione fa inpennare la sfera, testa di Palazzo che sibila accanto al palo. Tre primi e cross teso di Palazzo, spizza arguto Mariani, fuori di un soffio.
Minuto 27: torre di Figliolia libera Taurino, che calcia maldestro dinanzi a Somma. Poco prima della mezza: volée di Messina centrale.
Poco dopo, incornata di Tedesco: frontale. Sessanta secondi e tempia di Gomes ad un millimetro dal legno.
Minuto 42: lancio panoramico di Chiaradia, ponte di Figliolia epiedino di Palazzo che sbuca fra difensore e portiere, sventa di cistifellea l'estremo sammaritano Nell'extratime, Messina saetta verso la porta bitontina, Petrarca abbandona i pali, svirgola il pallone e poi doma il destro fiacco del campano. Le emozioni si trasformano in fragorosi scoppi nella seconda frazione. Una manciata di secondi - sedici, per la precisione - e bolide del fantasista in miniatura, Somma incerto, tocco di velluto di Palazzo che insacca. Precipite controgioco neroverde al 4', sempre il "diez" turlupina il portiere e becca Orazzo sulla riga bianca. Al 12' colpo chilometrico di Corigliano e Petrarca disinnesca una zolla canaglia. I nerazzurri si fiondano avanti con sprezzo del pericolo, i leoncelli si vedono schiudere praterie dinanzi agli occhi. Al 24', diagonale robusto di Caruso, ribatte Petrarca, tap-in scivolato di Tedesco ed è pareggio.
A cavallo della mezzora, due chance per i leoncelli: destro piazzato di Clemente su invito di Palazzo, volo di Somma a smanacciare; folgore di Tangorre e guantoni salvifici del gattesco goalkeeper napoletano. Al 2' di recupero, Peppe scodella da sinistra, impavido si tuffa Moscelli, il piattone di Losavio valica una selva di garretti e si spegne in rete: vantaggio dei padroni di casa. Neppure il tempo di gioire che gli avversari presto, ma al di là del recupero concesso dal signor Castellano di Nichelino, impattano: altra azione concitata, mischione omerico in area, artiglio di Orazzo, la spalla di Chiaradia rende imprendibile il pallone che fa scuotere la rete e, purtroppo, pure l'anima dei tifosi locali.