Dei, un film tra autobiografia e nuovi linguaggi.

  • 21 febbraio 2019

Artista e fotografo oltre che regista, Cosimo Terlizzi ha alle spalle un interessante e originalissimo percorso da documentarista. 

Dei è il suo esordio nel cinema di finzione: l’autore parla della sua terra – la Puglia – mescolando tracce autobiografiche con l’esigenza di mettersi alla prova attraverso forme e linguaggi che finora erano rimasti distanti dal suo percorso cinematografico. Il risultato è un riuscito racconto di formazione portato avanti con sincera empatia e rara delicatezza, lieve eppure incisivo, capace di restituire appieno le inquietudini, gli entusiasmi e le malinconie dell’adolescenza.

"DEI" è un frammento sublimato dell’adolescenza del regista, e della sua lotta interiore, diviso tra il mondo rurale e la seduzione rappresentata da un gruppo di amici che riteneva inarrivabili. Urbanità e ruralità a confronto come metafora della sua condizione interiore: sono queste le due realtà che Terlizzi ha voluto rappresentare.

L’amore per gli animali, la terra in senso viscerale, e il desiderio di conoscenza, di scoprire il diverso attraverso le fughe a Bari e all’università. La terra del protagonista è spiaggia della Grecia antica, con tutte le sue suggestioni storiche e artistiche. Il legame con la grecità è parte della personalità dell’autore, che proprio dalle statue di Efebo e Mercurio ha tratto ispirazione per la ricerca del giovane protagonista del film.

SINOSSI

Martino ha 17 anni e vive in un casolare della campagna pugliese popolato da pecore e galline, ma anche da quelle lavatrici dismesse dalle cui il padre di Martino, Nicola, ricava il ferro per rivenderlo.

Nicola vive di espedienti e, nella percezione della moglie Anna, porta a casa solo rottami e miseria. L’unica proprietà di valore è un ulivo secolare solidamente piantato in mezzo al cortile, su cui però incombe la doppia minaccia dell’epidemia di origine batterica che ha colpito gli uliveti pugliesi e della sete di denaro di Nicola.

Anche Martino vorrebbe vendere l’ulivo per potersi permettere gli studi all’università di Bari, dove il ragazzo scappa, insieme all’amica Valentina, ogni volta che ne ha l’occasione. E mentre assiste a una lezione d’arte in cui si parla delle divinità greche (ma anche della reciproca attrazione fra la terra e la luna) Martino e Valentina si imbattono in Laura, una studentessa della Bari bene che li introduce in un mondo parallelo di musica, terrazzi condominiali e internazionalità.


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