Il Bitonto fermato anche dal Covid
- 18 gennaio 2021
- Mario Sicolo
Ci mancava solo il Covid. In questa stagione anomala e maledetta per i colori neroverdi, ci voleva pure il Coronavirus a costringere alla quarantena alcuni tesserati e al rinvio la sfida con la Puteolana. Frattanto, la classifica con i suoi numeri inoppugnabili e la sua spietata franchezza ci dice che siamo terzultimi con soli 12 punti ed una gara da recuperare. Certo, la graduatoria è corta e davvero basta inanellare risultati utili anche in breve serie per risalire la china, ma intanto si fa sempre più difficile nutrire sogni e ambizioni. La realtà si chiama zona Play out in questo momento, conseguenza di un incipit, per forza di cose e di giustizia sportiva, travagliato e sbandante, con due sconfitte prevedibili in virtù di una preparazione nulla e senza ritiro, quando si rodano schemi tattici e coesione del gruppo. Peraltro, arrivavano giocatori di gran vaglia tanti quanti finivano in infermeria. I primi gol subiti, tutti su rigore, erano la dimostrazione palmare del fatto che si era ancora in busca di gioco e automatismi, in attesa che la rosa sontuosa sbocciasse finalmente. E sprazzi di luce se n'erano notati in diversi match - uno su tutti: la trasferta di Sorrento contro l'allora capolista. Ma non è stato banale il pareggio col prolifico Lavello nè il successo col Portici, artigliato sì all'ultimo respiro, ma dopo una dozzina di palle gol-, salvo poi deludere le aspettative con amnesie inspiegabili per calciatori scafati come i nostri che ci costavano punti pesanti che adesso avrebbero potuto conferire ben altra tranquillità all'ambiente. Frutto, tutto questo, forse del fatto che tanti grandi credono di pedatare in Lega pro, dove è sufficiente essere superiori tecnicamente per vincere e non serve più di tanto la vis pugnandi, che altri invece sfoggiano, e alcuni fanciulli appaiono non proprio all'altezza del cimento. Ora, sguardo alla trasferta in terra campana ad Aversa, anche se il morbo invisibile e crudele resta in odioso agguato.