Il Bitonto supera nettamente il Brindisi e torna in vetta

  • 02 febbraio 2022
  • Mario Sicolo

Un meriggio così non l'avrebbe potuto pensare neppure il romanziere più immaginifico che ci sia. Prima, lo sgomento. La paura. Il buio. Sugli spalti del Città degli Ulivi, un malore crudele ha colpito uno spettatore e solo la cooperativa dell'amore guidata dall'eroico Pippo, che fu talento del pallone nostrano, con l'indistruttibile giaguaro Gianni e gli impareggiabili operatori della Misericordia, ha fatto sì che venisse restituito il palpito di vita all'uomo, cui va l'abbraccio più affettuoso di tutti. E addolora pensare che l'ambulanza sia arrivata da Terlizzi addirittura dopo 35 minuti...

Poi, la gioia. L'euforia. La luce, cioè il match: un'ora e mezza di perfezione dei leoncelli, pur dinanzi ad un Brindisi orgoglioso. Mister Claudio De Luca ripropone il gattesco Lonoce fra i pali, palladi centrali Petta e Lanzolla, esterni bassi l'ottimo Stasi e l'incontenibile Turitto, in mezzo l'iradiddio Riccardi a sinistra, il signoreggiante Addae, l'euclideo Piarulli e il vespigno D'Anna d'altro lato, davanti il capitano formato gigante Lattanzio e il fulgente Santoro. Di Costanzo risponde con Cervellera a guardia della porta, linea difensiva con Spinelli e Alfano e larghi Morleo e Falivene, in mediana Galdean ed Esposito con l'ex Triarico e Silvestro a pungere sulle ali, in attacco Meneses e Periale.

Anticipa il quasi assoluto monologo dei padroni di casa il tiro a giro di Periale su imbeccata di Triarico, che carezza la parte superiore della rete.

Prima triangolazione mirabile al 9' fra le bocche di fuoco Santoro Lattanzio e D'Anna, il cui diagonale è impreciso di un nonnulla. A cavaliere del 24', doppia occasione: dialogo fra gli implumi pedatori Stasi e Riccardi, conclusione sporcata in angolo dai mastini avversi. Sul corner, fragile capocciata di Petta 

Poco prima della mezza, ci prova il capitano su piazzato che impensierisce un incerto Cervellera.

Minuto 34', il più che meritato vantaggio bitontino. Ricky offre un bignè con un assist argenteo a Santoro che turlupina di tra le gambe l'estremo biancazzurro. L'uno due letale è servito al 39' con il colpo di testa chirurgico dell'ex Fermana su cross sublime di Stasi. Biancazzurri a capo chino, neroverdi spavaldi fan ritorno negli spogliatoi. Ripresa e nulla cambia. Centottanta secondi e incornata troppo robusta di Addae alta sulla traversa. Al quarto d'ora, Lopez inzucca in area, il guantone di Lonoce e il legno provvidi sventano. Pochi giri di lancette, rinvio maldestro degli adriatici, mancino al volo di Turitto che sibila accanto al palo. Minuto 20: il puntero andriese uncina il cuoio in mezza girata, il portiere ospite blocca. Così come fa al 22' su colpo di tacco artistico di Santoro. Al 33' sontuoso gol di Lattanzio, che sguscia via da un viluppo laocoonteo a centrocampo e avvia la manovra che egli stesso conclude su invito di Addae con un sinistro inesorabile. A cinque dal triplice fischio del signor Gregoris di Pescara, Riccardi imbecca Santoro che scocca un destro folgorante cui si oppone con abilità Cervellera. Che, di lì a poco, nulla potrà sulla spizzata arguta dell'impeccabile Lanzolla. Dunque, successo chiaro e inequivocabile dei leoni, reti intonse, striscia di vittorie che arriva a 6, 16 giocatori diversi a segno, regalo inaspettato e graditissimo del Molfetta che inchioda sul pari l’Audace Cerignola e uomini del presidente Rossiello che si issano di nuovo sulla cima del girone H. Lieto fine, dunque, per una giornata, calcistica e non solo, tormentata e dolente per la nostra città...


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