Il Tar Puglia scioglie il nodo scuola: ok alla Did

  • 20 novembre 2020
  • Carmen Toscano

“Sono molto soddisfatto dell’ordinanza cautelare del Tar di Bari che ha legittimato la didattica integrata digitale anche nelle scuole del ciclo primario come disciplinata dall’ordinanza attualmente in vigore. Con questa ordinanza è infatti consentito, su richiesta delle famiglie, di contemperare il diritto allo studio con quello alla salute degli studenti e delle loro famiglie”.

Sono queste le parole del governatore della Regione Puglia Michele Emiliano dello scorso giovedì, all’indomani dell’udienza del Tar di Bari, presieduta dal giudice Orazio Gilberti, che ha dichiarato improcedibile la richiesta di chiusura delle scuole dell’ordinanza che aveva sospeso, invece, l’attività didattica in presenza.

 Nel respingere, quindi, il ricorso della Codacons Lecce contro la chiusura delle scuole, si è preso atto che il governatore pugliese aveva poi adottato una nuova ordinanza che prevedeva un sistema misto, ripristinando la didattica in presenza, ma consentendo ai genitori di chiedere la didattica a distanza.

 Il Tar di Bari ha preso atto di ciò ed ha, inoltre, osservato che il nuovo Dpcm del 3 novembre scorso, quindi successivo alla prima ordinanza, aveva fatto perdere efficacia al provvedimento restrittivo regionale che sospendeva la didattica in presenza per le scuole del primo ciclo, in quanto l’efficacia delle misure più restrittive regionali sono efficaci fino al momento dell’adozione dei decreti del presidente del Consiglio dei ministri.

 “Lo spirito di collaborazione col Ministero della pubblica istruzione e la stretta osservanza del diritto ci ha portato ad una buona soluzione che nel dialogo tra le parti potrà essere ulteriormente migliorata”, ha commentato Emiliano. 

L’avvocatura regionale, in ultimo, ha spiegato che il Tar ha rilevato che le nuove prescrizioni regionali - efficaci dal 7 novembre al 3 dicembre 2020 - non sono state oggetto di contestazione essendo le misure urgenti adottate dalla Regione Puglia per contrastare l’emergenza epidemiologica Covid-19 ora disciplinate dal nuovo provvedimento.


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