Inaugurato il "polo familiare". Un centro ascolto per genitori e figli

  • 26 gennaio 2020
  • Michele Cotugno Depalma

Quello che si vuole raggiungere lo dice Damiano Minervini, amministratore delegato di quella cooperativa molfettese, l’Innotec, che si occuperà di tutto. Promuovere, in una logica di rete, il benessere nei nuclei familiari (potenzialmente ben 3mila, e percettori di Reddito di inclusione o di cittadinanza) che purtroppo ne sono sprovvisti, e prevenire il disagio all’interno di queste famiglie con attenzione particolare alle fasce più deboli. 

Grazie a un’equipe altamente specializzata e scelta da apposite agenzie interinali, una serie di attività ad hoc, stanze predisposte (due aule per i colloqui, spazio di gioco per i bimbi, open space, e tutto rigorosamente al piano terra dell’ex Tribunale in via Planelli) e precisi servizi. 

Eccolo, allora, il Polo familiare, uno dei pochissimi casi nel tacco d’Italia. 

Un altro strumento, insomma, che Bitonto e Palo del Colle mettono in campo per dare un sostegno ai soggetti più fragili, più deboli e che si trovano in difficoltà, anche temporanea. 

Offrendo loro servizi di accoglienza, dialogo e informazione, consulenza socio-psico-educativa, attività di prevenzione e sensibilizzazione, sostegno genitoriale, attività laboratoriali. Senza dimenticare l’acquisizione di competenze da spendere in ambito socio-lavorativo.

E, sempre in tema di sostegno ai più bisognosi, non con contributi a pioggia ma tramite servizi la nostra città è pronta ad attivare altri 20 tirocini – già altrettanti sono partiti nei mesi scorsi – per i percettori del Reddito di inclusione (Rei). Si tratta di attività lavorative retribuite, della durata massima di sei mesi e dalla chiara utilità sociale.


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