L’“alloggio segreto” di Anna Frank, sul palco del “Traetta”

  • 15 febbraio 2020
  • Nicola Vacca

È terminato qualche giorno fa il progetto "Memento", per non dimenticare l'assurdo eccidio degli ebrei, durante il corso della Seconda Guerra mondiale.

Questa è stata l’occasione per rivivere attraverso  lo spettacolo teatrale di Elisabetta Tonon, l'olocausto della guerra visto con gli occhi della tredicenne Anna Frank. L'orrore della guerra, nelle parole strazianti ma al tempo stesso sensibili di una ragazza costretta, suo malgrado, a nascondersi per anelare una salvezza che non arrivò. 

L’attrice e regista bitontina ha cercato di ricreare la prigionia del rifugio, guardando al vissuto quotidiano dell’adolescente: a cominciare dai ricordi dell’infanzia, al benessere famigliare, fino ad arrivare all’incubo della morte.

Elisabetta Tonon, dunque, riesce a rielaborare le parole del diario di Anna Frank, accarezzando la vita della giovane: "È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell'intima bontà dell'uomo" Cita al termine dello spettacolo.


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