La forza invisibile del sogno neroverde

  • 09 febbraio 2020
  • Mario Sicolo

Lo diciamo subito senza ambagi: non ci piacciono le battaglie multimediali che si risolvono a colpi di "mi piace", senza cambiare di una virgola l'ordine delle cose. Capita spesso con la politica dei giorni nostri, succederà anche con il manto erboso groviera del Città degli Ulivi? Ci chiediamo. Forse, chissà. Intanto, vi spieghiamo quel che manca in chi deve decidere. Manca la forza invisibile del sogno che spinse Michele D'Acciò - sorriso solare e possa taurina - a fondare fra le macerie della seconda guerra mondiale una nuova squadra di calcio.

Manca la forza invisibile del sogno che fece schiudere gli occhi al piccolo Tonino Sblendorio in un mattino pieno di neve al tocco lieve della mano della nonna che lo invitava a svegliarsi per partire alla volta della prima trasferta in maglia neroverde. Manca la forza invisibile del sogno di una salvezza disperata da artigliare che spinse l'imperiale, stiloso Mimmo del Re a griffare una doppietta contro il Mola e mostrare la maglia all'altezza del cuore con fierezza sotto la tribuna che quasi non ci credeva più. Manca la forza invisibile del sogno che spinse il portiere dei mille voli Nicola Lovero- fratello di Pino, altro goalkeeper di gran vaglia- a buttar via chissà quanti chili pur di tornare a difendere la porta del Bitonto nelle categorie più meste ed indicare la via del riscatto, lui che per una sfida giovanile in allenamento col guerriero Nanuccio Naglieri vide spegnersi una carriera che si annunciava lucente. La forza invisibile del sogno che sorregge due ragazzi seduti sopra una sedia a rotelle che scalano l'erta di via Megra la domenica pomeriggio per andare a contemplare i loro eroi leoncelli in corsa verso un volo onirico nomato con la terza lettera dell'alfabeto. Manca la forza invisibile del sogno che sospinge ogni dì di festa i tifosi a cantare a squarciagola inni sotto la pioggia feroce o il sole dardeggiante, in giro per il Meridione. Ecco, a chi deve trovare la soluzione ad un problema oggettivo e inconfutabile, manca la forza  invisibile del sogno. E, forse, anche l'amore per i colori neroverdi…


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