La Pro Loco riparte con una passeggiata nella Lama
- 23 giugno 2020
- Michele Cotugno Depalma
Le bellezze ammirate non sono mancate. Le tipiche specialità botaniche, e quindi i cespugli di capperi e le piante dei fichi d’india usate come barriere taglia fuoco; la cosiddetta grotta dello “Sparafuoco”, adibita, come le altre, poi a ovile; il ponte di Luigi Castellucci, un manifesto della ingegneria e della architettura; e, proprio per non farsi mancare nulla, c’è stata persino una volpe che ha fatto capolino.
Le oltre 50 persone che hanno raccolto l’invito, qualche giorno fa, della Pro Loco di visitare la nostra più importante difesa naturale, il parco di Lama Balice, non si sono certamente annoiate anche perché, guidate da gente esperta come Pierpaolo Modugno, Pasquale Fallacara e Francesco Mundo, hanno potuto capire molte cose in più di un pezzo considerevole del nostro territorio.
E si è trattato, per la sezione cittadina, del primo evento post emergenza Covid-19.
Oltre a respirare i buoni profumi, l’aria pura e gustarsi i colori del sole, è stato ribadito, allora, nella passeggiata, che la Lama ha visto i primi insediamenti degli aborigeni a Bitonto proprio per la presenza del torrente Tiflis.
Ma in realtà il nostro polmone verde è importante per altri motivi.