Manicomic: il ritorno della Rimbamband

  • 18 dicembre 2018

Trovare gli aggettivi per descrivere questa ultima fatica della Rimbamband sara' difficile.E' uno spettacolo che bisogna vivere fino in fondo, perche' "loro 5" te lo fanno vivere fino alla fine.

Un mix surreale, ma non troppo, di riferimenti di musica, cinema e teatro miscelati in maniera fantastica dalla mente diabolica di Raffaello Tullo autore dello spettacolo, il suo gruppo, e dalla mano sapiente ed esperta del maestro Gioele Dix.

Quasi due ore sul palco, con un lavoro tutto nuovo dove c'e' un vero e proprio susseguirsi di passioni che spaziano dal ballo, al canto, alla recitazione pura, legata dal fil rouge della loro bravura eccelsa. Loro si definiscono "5 cialtroni", ma vi assicuriamo che se la cialtroneria che  esprimono e' questa, allora che ce ne siano di "cialtroni", come loro.

Tutto ruota intorno ad un medico che cerca di aiutare i suoi pazienti affetti da patologie disparate:si passa da quello malato di "neomelodite", all'alcolizzato,al bipolare "Rosso", a quello affetto da disturbi multipli di personalita'....tutti in cerca di una cura che poi non si sa se troveranno veramente.

Un gruppo fantastico che recita, canta, suona polistrumenti (esilaranti i contenitori con i campanelli e le tastiere ad aria) e dove l'arte stessa del teatro va a braccetto con l'essere clown, con la comicita' e con la musicalita' di tutta la Rimbamband.

Che dire poi dei giochi tecnologici con il  led wall piazzato al centro del palco dove si vivranno momenti di puro divertimento ( godetevi la ricerca della pace dei neuroni) i balletti interattivi, e quant'altro ,in perfetto stile "Rimbamband", dove la creativita' espressa e' esponenziale in tutte le sue sfaccettature.

Non si puo' raccontare uno spettacolo cosi, bisogna vederlo ed addentrarsi con lo spirito e l'animo di chi ci ha messo sopratutto il cuore nella realizzazione.Un salto in avanti questo "Manicomic" che forse da' l'idea di quanto siano diventati "grandi ma non troppo"...

Le parole di Gioele Dix al termine della prima assoluta al  Teatro Traetta di Bitonto  ieri sera 16 dicembre,  e di Raffaello Tullo e Renato Ciardo subito dopo la prima andata in scena.


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