Pietro Verna: “Carne e poesia” è il terzo progetto discografico del cantautore pugliese
- 24 maggio 2021
- Redazione
A meno di due mesi dall’uscita del suo ultimo singolo, Pietro Verna annuncia la pubblicazione del nuovo disco, prevista il 20 maggio, dal titolo “Carne e poesia”, prodotto da Digressione Music.
<<Nonostante le persistenti difficoltà del periodo, penso sia giunto comunque il momento di portare in viaggio - tra le strade e nelle case delle persone - queste piccole storie in musica gremite di carne e poesia>>, dichiara il cantautore pugliese che, dopo aver fatto conoscere al pubblico un astronauta giunto ‘dalle porte del futuro’, parafrasando il titolo dell’ultimo singolo, è pronto a presentare gli altri brani del nuovo progetto discografico.
Registrato, mixato e masterizzato da Giovanni Chiapparino negli studi di Digressione Music a Molfetta tra luglio e settembre 2020, “Carne e poesia” contiene ben undici inediti, tra cui anche “Dalle porte del futuro”, di cui Pietro Verna ha scritto sia testi che musiche. Unica eccezione per il brano “La geografia dei dettagli” la cui musica porta la firma di Domenico Lopez. Gli arrangiamenti dell’intero album sono stati curati invece da Giovanni Chiapparino.
“Carne e poesia” accarezza le dicotomie, le contraddizioni e gli ossimori, dando risalto alle sfumature e ai dettagli, con la cura di un artigiano e con la precisione di un lanciatore di coltelli. Un disco che fa luce sugli inciampi, sulle paure, sulle debolezze e sulle fragilità dell’essere umano, valorizzandoli di senso e poesia. Storie di vita realmente vissuta, racconti di uomini ai margini della società, ma pur sempre abitati da una tenacia ed una speranza inequivocabili, emozioni che rivelano la sacralità delle piccole e semplici conquiste quotidiane.
In questo disco, più che in altri, la parola si fa viva e visiva: diventa sguardo, crea immagini, allestisce una scena quasi cinematografica. Nel susseguirsi delle tracce, il mare, in relazione ad alcuni soggetti, diventa elemento necessario, peculiarità suggestiva e determinante. Frequenti e caratterizzanti sono quindi i richiami a sonorità mediterranee, etniche, con cori africani e linguaggi musicali eterogenei. Anche la scelta degli strumenti, degli sviluppi armonici e del ritmo non è affatto casuale. La sensazione è quella di trovarsi, con lo scorrere dei brani, in ambientazioni differenti: sotto i portici di una Bologna d’inverno, su una spiaggia assolata in un giorno di primavera, in un mercato nel Medio Oriente, in un villaggio del Sudafrica, tra le vie di Buenos Aires, in un film western, in una stanza. Gli arrangiamenti vestono, con gusto ed efficacia, la danza dei versi e delle melodie; ogni ingresso, ogni colore, ogni incastro ha un significato.
Accanto alla voce e la chitarra di Pietro Verna, nel disco si ascoltano e apprezzano numerosi musicisti: Mimmo Campanale (batteria), Giovanni Chiapparino (percussioni e rhodes), Alessio Campanozzi (basso e contrabbasso), Leonardo Torres (pianoforte), Domenico Lopez (chitarre), Luca Fortugno (chitarre e armonica a bocca), Adolfo La Volpe (oud e chitarra portoghese), Francesco Galizia (fisarmonica e sax soprano), Andrea Campanella (clarinetto), Leo Gadaleta (violino, violino d'amore e voci).
<<Questo disco ha avuto una gestazione lunga, lenta, accurata>>, spiega Verna, << Ricordo che i primi provini li ho registrati l’anno scorso - a marzo, in casa - in pieno lockdown; le continue telefonate con Giovanni Chiapparino (il mio arrangiatore), la scelta dei musicisti più appropriati, la collaborazione con una ‘poetessa degli acquerelli’, Grazia Salierno, hanno poi permesso la costruzione di una prospettiva che, nell’incertezza più tenace ed ostinata, è stata portatrice di una boccata d’aria buona, di un respiro, di uno slancio, di un credo>>
Oltre ad aver realizzato la copertina del disco, la Salierno ha, infatti, dipinto gli acquerelli che sono contenuti nel booklet dello stesso “Carne e poesia”. Un perfetto dialogo fra arte e musica, fra le corde della chitarra di Pietro Verna e la tavolozza di colori di Grazia Salierno. Il testo poetico di copertina del libretto è tratto da "Medicamenta e altri medicamenta" di Patrizia Valduga, edizioni Einaudi, con progetto grafico a cura di samsastudio