"Salviamo le Feste Patronali". La protesta a Bitonto
- 28 giugno 2020
- Loredana Schiraldi
Bande musicali, basse bande, street band, sbandieratori, gruppi folkloristici, fuochisti e operatori delle luminarie sono tornati a far sentire la propria “voce”.
Se l’allentamento delle misure restrittive, imposte dalla PANDEMIA da Covid19, ha permesso a molte categorie di poter tornare in campo, non lo stesso può dirsi del settore Feste patronali.
I lavoratori del comparto sono ormai fermi da mesi e nulla si sa sul loro futuro.
Domenica scorsa, dunque, circa 50 gruppi italiani hanno partecipato contemporaneamente e a distanza al flash mob “Festa sia”.
Nella nostra città, l’associazione “Davide delle Cese” è tornata a sfoderare gli strumenti per far riascoltare la propria musica. Non tra le strade, dove si spera possa tornare presto, ma “nascosta” dietro il cancello dell’ex Istituto Maria Cristina, proprio per evitare assembramenti.
Alla protesta pacata e pacifica, a tutela delle feste patronali, ha partecipato anche il gruppo folkloristico “Re Pambanélle”.
L’obiettivo, come ci ha spiegato Vito Vittorio Desantis, è portare all’attenzione delle istituzioni politiche e religiose il mondo legato alle Feste Patronali che, a causa delle restrizioni dovute all’emergenza Coronavirus ha subito uno stop totale.