Il Bitonto piega il Fasano 3-0 e mantiene la vetta
- 20 ottobre 2021
- Mario Sicolo
In un "Città degli Ulivi" inondato dall'oro d'un sole primaverile, uno dei derby più infuocati del tacco d'Italia sortisce un successo imperioso ed inequivocabile del Bitonto sul Fasano.
Mister Claudio De Luca ripropone il sempre più incrollabile Lonoce fra i pali, Colella e Lanzolla sue sentinelle, in mezzo la marmorea possanza della coppia Manzo-Biason, sulla trequarti l'artista Guadalupi, in vece dell'indisponibile Lattanzio, col vespigno D'Anna e il luciferino Palumbo, tutti a supporto del prolifico Santoro. Il collega Beppe Mosca piazza dietro la palizzata Capomaggio Camara, consegna le chiavi della squadra agli scafati Lucchese e Bernardini, l'industre Battista sulla fascia a macinar chilometri, Calemme ad inventare per Prado Fusero.
Schiude le ostilità una punizione di Battista che Lonoce accartocciandosi afferra. Sette minuti e Biason imbecca in area Santoro che inzucca fuori di un sospiro. Al quarto d'ora, ci prova Guadalupi, la sfera finisce sul fondo di nulla. Se vi è un Louvre del calcio che custodisca i capolavori, lì vi scoverete il vantaggio neroverde: al 27' lob morbidissimo da piazzato di Manzo, Santoro arpiona il cuoio e lo spedisce nell'angolo, imparabilmente. Poco prima della mezza, l'esterno sinistro invita alla botta il fantasista ex Altamura, murato dalla difesa biancazzurra. Al 34', break fulmineo del Bitonto, il destro di Santoro viene disinnescato da Suma in tuffo.
Il signor Di Nosse fa accomodare i protagonisti della pugna negli spogliatoi ma l'impressione di bellezza è palmare, per i tifosi bitontini. E la ripresa la corrobora ancor di più, se possibile. Al 9' corner arcuato di Palumbo, Santoro cicca il pallone sul palo, guardingo l'estremo difensore neroverde abbraccio sicuro in presa. Dalla bandierina, lunga gittata di Turu per Stefano, collo al volo centrale. Sessanta secondi e ci prova Guadalupi, ma la conclusione è sopra la traversa. Al minuto 20: Bernardini scodella da sinistra, D'Addabbo incorna fuori misura. Cinque minuti e, con la complicità della difesa altrui, geometrico dialogo fra Montinaro Lanzolla e Colella, il cui piattone viene schermato col guantone aperto da Suma miracolosamente. Alla mezz'ora, il raddoppio: destro affilato del neoentrato Montinaro dalla trequarti, deviazione esiziale di un difensore fasanese e nulla da fare per Suma. È il 41' quando una testata di Genchi si infrange sulla traversa, il punto segnato successivamente viene cassato dall'arbitro.
Ad un giro di lancette dallo scadere, il goalkeeper ospite ci mette il piede per fermare la botta ravvicinata di Triarico. Subito dopo, i padroni di casa triplicano, sulla corsia di destra falcata straripante di Colella che passa a Genchi, che rincula d'un metro, controlla con maestria e conclude chirurgico da punta di razza spavalda qual è. Insomma, una prestazione sontuosa dei leoncelli, senza ombra di dubbio, e vetta ancora stretta in pugno.