Festa di San Nicola 2018, si comincia: tra spettacolo e tradizione è il giorno del Corteo Storico

Festa di San Nicola 2018, si comincia: tra spettacolo e tradizione è il giorno del Corteo Storico

Grande attesa per la 'Caravella' in programma dalle 20.30: oltre 500 figuranti sfileranno per le strade del centro cittadino.

  • 07 maggio 2018
  • Eventi
  • La Redazione

Sono partiti ieri sera i festeggiamenti per San Nicola con la rievocazione storica della traslazione delle ossa del santo. Parte così la quattro giorni della festa dei baresi, come si è soliti chiamare questo evento. E ieri sera a Bari Vecchia si è assistito alla fedele rappresentazione dell'arrivo delle sacre reliquie al Molo San Nicola.

A partire dalle 19 circa 60 personaggi tra figuranti, banditori e sbandieratori hanno portato le sacre reliquie attraverso i vicoli della città vecchia - con una sosta animata in piazza Mercantile - toccando 5 piazze, in cui si sono svolte diverse attività di animazione

All Molo San Nicola è andata quindi in scena la rievocazione dello sbarco delle ossa del Santo. L'ambientazione medievale della scena, i gozzi illuminati da fiaccole, i figuranti in costume storico, le padelle romane, i timpanisti e gli sbandieratori hanno immerso gli spettatori in un quotidiano di mille anni fa. L'urna sacra è approdata a terra da un gozzo ed è stata consegnata a un drappello in costume che, attraversando i vicoli e le cinque piazze animate, l'ha portata fino alla Chiesa di S. Michele, in via degli Orefici, dove in origine furono collocate le reliquie fino alla costruzione della Basilica.

I marinai sono arrivati da Mira a Bari con i resti di San Nicola e alla colonna degli infami hanno raccontato la traslazione delle reliquie nei dettagli. Ecco una parte del racconto, narrato lungo il percorso da Niceforo, interpretato dall'attore Francesco Ocelli: «Ad alcuni baresi venne in mente di portare a termine l'audace impresa di traslare da Mira i resti mortali di San Nicola confessore di Cristo, per lustrare di un santo degno di questo nome la propria città un tempo prospera, ma all'epoca dei fatti minacciata nella sua autorità da grandi potenze commerciali, Venezia su tutte. Quando i 62 baresi arrivarono a Mira, ormeggiarono le navi nel porto della città e nascosero i propri intenti dietro al normale atteggiamento di comuni mercanti. Subito stabilirono che due Pellegrini fossero inviati con la scusa di recare omaggio al santo nel luogo dove si diceva fossero seppelliti i resti mortali di Nicola con il reale intento di verificare che non vi fossero soldati turchi armati.

Quando i due pellegrini se ne tornarono, con la bella notizia che i soldati turchi non vi erano affatto, subito 47 marinai, i più forti e i più coraggiosi, si recarono nel luogo dove si diceva fossero seppellite le ossa. Armati e determinati per portare a termine il più rapidamente possibile l'impresa, gli altri 15 si stabilì che rimanessero alle navi di guardia. Quasi 47 arrivarono nel luogo santo, trovarono soltanto quattro custodi che da prima tentarono di convincere con le buone e poi tentarono di corrompere con la promessa di ricompense.

Ma al rifiuto deciso dei custodi soccorse l'iniziativa del più forte marinaio Matteo che prese in ostaggio uno dei custodi minacciandolo di morte. A questo punto però avvenne un fatto degno di grande meraviglia, uno dei due preti che avevano accompagnato i baresi nell'impresa aveva portato con sé una fragilissima ampolla di vetro, che intendeva riempire del liquido dove si diceva fossero immerse le ossa del Santo.

Il prete, per liberarsi le mani, momentaneamente pose la fragile ampolla di vetro sopra un'altra colonna che si trovava sul posto, proprio mentre Matteo stava per infilzare il custode reticente, ed avvenne che l'ampolla cadde da quella altezza e si infranse rumorosamente sul pavimento di marmo sottostante e tutti accorsero sul luogo dell'accaduto e constatarono che, nonostante la caduta da quella altezza e la fragilità, l'ampolla era ancora del tutto integra. E allora compreso immediatamente che attraverso quel miracolo Nicola li stava rimproverando, perché stavano portando a termine l'impresa troppo lentamente e la sua intenzione era di partire con loro, dopo 750 anni di sepoltura in Mira, e soprattutto gli stava indicando il luogo esatto della sepoltura».

(Fonte BariViva)


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