Molto rumore per nulla dei Fatti d’Arte
Lo spettacolo diretto da Raffaele Romita chiude la VII Edizione della Settimana shakespeariana
- 25 ottobre 2019
- Teatro
- Redazione
Uno stile country, una fattoria sperduta nei caldi deserti meridionali per conoscere la storia di Beatrice e Benedetto; questa la suggestione dei Fatti d’Arte per lo spettacolo Molto rumore per nulla in scena oggi venerdì 25, domani sabato 26 ottobre alle ore 21.00 e, in replica, domenica 27 ottobre alle ore 18.00.
Molto Rumore per Nulla diretto da Raffaele Romita, con Liliana Tangorra, Mariantonia Capriglione, Nicola Cosimo Napoli, Savino Somma, Arcangelo Grumo, Thomas De Pinto, Claudia La Macchia, con i costumi di Franco Colamorea è la trasposizione di una delle tragicommedie più celebri del Bardo - scritta tra il 1598 e il 1599 - si inserisce all’interno del progetto, promosso dalla stessa compagnia bitontina insieme all’Assessorato al Marketing territoriale - Turismo - Festival - Eventi - Governo partecipato - Polizia municipale del Comune di Bitonto giunta alla sua settima edizione: www.shakespeare7, una manifestazione, inserita all’interno dell'iniziativa 'Bitonto città dei Festival 2019', che ha portato, da lunedì 21 ottobre, nella cittadina del nord-barese spettacoli dal vivo, incontri letterari e incursioni urbane di visual art.
Fatti d’Arte, compagnia pugliese attiva da più di dieci anni, dedica parte della sua ricerca teatrale e della sua attività formativa e performativa a William Shakespeare; riflettendo sulla contemporaneità del drammaturgo inglese porta in scena, al Teatro Traetta di BitontoIl Festival è inserito nell'iniziativa 'Bitonto città dei Festival 2019' è un percorso culturale e formativo fondato sull’opera di William Shakespeare e sulla sua diffusione, fruizione e conoscenza. Il drammaturgo inglese “Non appartenne a un'epoca, ma a tutti i tempi" per usare le parole di Ben Jonson, dopo oltre quattro secoli dalla nascita, con la straordinaria energia creativa e la vastità della sua produzione, non cessa di stupirci per la complessità, la bellezza, la varietà e la modernità dei personaggi e delle trame.
Molto rumore per nulla con i piedi piantati nella tradizione drammaturgica elisabettiana e lo sguardo rivolto alla contemporaneità unisce ricerca filologica all’estro del regista Raffaele Romita e del costumista Franco Colamorea: un’ideazione registica e scenografica originale di uno dei grandi classici del teatro mondiale.
SINOSSI
“Molto rumor per nulla”
Leonora, una rispettabile nobildonna, vive con la sua splendida figlia - la giovane Ero – e sua nipote Beatrice, una giovane arguta e spiritosa. La commedia inizia con Leonora che si prepara a dare il benvenuto ad alcuni amici che stanno tornando dalla guerra. Con loro ci sono il principe Don Pedro, caro amico di Leonora, e due compagni di battaglia: Claudio, un nobiluomo molto rispettato, e Benedetto, un uomo intelligente che si diverte a fare argute battute di spirito, spesso prendendo di mira proprio gli amici.
Non appena i soldati arrivano a casa di Leonora, Claudio si innamora perdutamente di Ero mentre Benedetto e Beatrice riprendono una schermaglia a suon di battutine sagaci che era iniziata in passato. Claudio e Ero si confessano immediatamente il proprio amore e decidono di sposarsi. Per ingannare il tempo nella settimana che occorre per preparare il matrimonio, gli amanti e i loro amici decidono di fare uno scherzo. Vogliono far smettere di litigare Beatrice e Benedetto e farli innamorare. Poiché le punzecchiature tra i due celavano evidentemente un sentimento corrisposto, i trucchi degli amici funzionano, e i due presto si innamorano.
La diceria, le malelingue decidono però di rovinare la felicità insinuando il verme della gelosia in Claudio che crede che la sua amata lo tradisca. Claudio, furioso, umilia pubblicamente Ero il giorno del matrimonio, accusandola di lussuria e abbandonandola. In attesa di capire cosa sia realmente accaduto, i membri della famiglia decidono di fingere che la giovane sia morta di dolore e di nasconderla fino a quando potranno rivendicarne l’innocenza. Nel frattempo Benedetto e Beatrice si confessano amore reciproco.
Fortunatamente, Baldassarre un servo capisce che Ero è innocente, e trova il mezzo per provare l’innocenza di Ero, mentre Claudio, che la crede morta, si strugge di dolore.
Come punizione Leonora impone a Claudio di dire a tutti, in città, quanto pura e innocente fosse la giovane Ero. Lo costringe inoltre a sposare sua nipote, una ragazza che somiglia moltissimo a Ero. Claudio si prepara a sposare una donna misteriosa e mascherata che crede essere la cugina di colei che ama, ma che, con un colpo di scena finale, si rivela essere Ero stessa. Egli è ovviamente sopraffatto dalla felicità e, sull’onda della gioia, Benedetto chiede a Beatrice di sposarlo. La commedia si chiude con una danza degli amanti che celebrano il doppio matrimonio.