Serena Autieri e Paolo Calabresi in La Menzogna
Nei Comuni soci del Tpp: San Severo (21 gennaio, ore 21), Cerignola (22 gennaio, ore 21), Gioia del Colle (24 gennaio, ore 21), Bitonto (25 gennaio, ore 21) e Canosa (26 gennaio, ore 21).
- 20 gennaio 2020
- Teatro
- Redazione
Serena Autieri e Paolo Calabresi saranno in Puglia la prossima settimana da martedì 21 a domenica 26 gennaio con il loro spettacolo La Menzogna con Totò Onnis e Eleonora Vanni.
Due coppie di amici, una cena convocata dopo molto tempo e un grande disagio che improvvisamente si presenta fra loro. È una ridicola resa dei conti che mostra la falsa morale che si nasconde dietro le convenzioni. Un abile gioco di maschere, un gioco divertente e crudele che rende confusi i confini fra la menzogna e la verità.
L’appuntamento è nei Comuni soci del Teatro Pubblico Pugliese: il 21 gennaio al Teatro Verdi di San Severo (ore 21); il 22 gennaio al Cinema Teatro Roma di Cerignola (ore 21); il 24 al Teatro Rossini di Gioia del Colle (ore 21); il 25 gennaio al Teatro Comunale Traetta di Bitonto (ore 21) e domenica 26 gennaio al Teatro Comunale Lembo di Canosa (ore 21).
LA SCHEDA
Artisti Riuniti / Engage
Serena Autieri, Paolo Calabresi
LA MENZOGNA
di Florian Zeller
con Totò Onnis e Eleonora Vanni
regia PIERO MACCARINELLI
Due coppie di amici, una cena convocata dopo molto tempo e un grande disagio che improvvisamente si presenta fra loro. È una ridicola resa dei conti che mostra la falsa morale che si nasconde dietro le convenzioni, Paolo e Alice Lorenza e Michele credono di vivere in un sistema di valori condivisi che si possono facilmente trasgredire. Ma la dimensione non è psicologica tutto è affidato alla parola, al teatro; si tratta di un abile gioco di maschere, un gioco divertente e crudele che rende confusi i confini fra la menzogna e la verità. Il reale e l’immaginario. L’adulterio sembra essere l’unico orizzonte della vita coniugale. Ma non è necessario distinguere così chiaramente la verità dalla menzogna
La commedia costringe gli attori ad abbandonare l’arco psicologico o narrativo dei personaggi, perché, di volta in volta ognuno di loro è chiamato a recitare o giocare un ruolo opposto a quello che ha vissuto nella scena precedente e devono farlo con molta leggerezza senza dare la sensazione che sta mentendo, è l’architettura della commedia che si fa carico della narrazione e l’attore deve sforzarsi di non essere più intelligente della situazione in cui si trova.